mercoledì 23 giugno 2010

Fregovie dello Stato


Una decina di giorni fa, approfittando di un'occasione promozionale della Ryanair, ho deciso di prendermi una settimana di vacanza in quel di Vienna, via Bratislava. Mi toccava, però, a questo punto, raggiungere l'aeroporto di Ciampino, sede della mia partenza, in maniera del tutto autonoma. Per farlo, immemore delle poco edificanti esperienze passate, mi sono improvvidamente riaffidato a Trenitalia, considerando che 10,50 € per un regionale da poco più di 2 ore non rappresentassero poi un ostacolo tanto insormontabile, poiché avrei raggiunto la capitale ben prima dell'orario previsto per il decollo e mi sarei permesso così il lusso di ricaricare le batterie in vista del lungo itinerario che m'attendeva. E invece...
Campi Flegrei, l'inizio della fine: è qui che mi riferiscono dello sciopero in atto in seno alla Regione Campania per cui non è possibile prevedere, fino a pochi minuti prima, se il mio treno ci sarà o se anche nisba. Siamo nelle mani del macchinista e del personale a bordo, mi dicono. Vado per chiedere spiegazioni in biglietteria dove molto cortesemente mi esortano a "chieder fuori", "in piazza Garibaldi" o dove sia, a patto che mi tolga quanto prima dalle scatole. La fretta e la rabbia montante mi impediscono di abbozzare la benché minima replica così come evito di informarmi sulle generalità del galantuomo, come spesso e malvolentieri mi accade. Perdute oramai le speranze che il benedetto veicolo mi raggiunga, opto per l'attuazione del piano B: la "raccomandazione". E che diamine, "quando nce vo' nce vo'", penso a denti stretti.
Ho uno zio che lavora per le Ferrovie. Gli chiedo cosa fare. Mi consiglia di precipitarmi a Napoli Centrale perché c'è un Intercity in partenza di lì a poco. Dopo tre quarti d'ora di traffico bestiale, giungo finalmente a destinazione. Monto sul convoglio in una maschera di sudore e bile. Devo pagare la differenza: 8,50 €, altrimenti non se ne fa nulla. Ho avuto infatti la fortuna di avere un parente nel giro che ha convinto un collega benevolo e bendisposto a concedermi la grazia. "Che culo", mi vien da dire! Insomma, arriverò poco dopo quanto avrei dovuto, sgravato di una scarsa decina d'euro, con un invito al Paese di Pulcinella ed un paio di debiti di riconoscenza. Il ritorno, bontà mia, ve lo risparmio...

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