domenica 21 settembre 2008

Esordio col botto


E' stato fantastico. E perdipiù assolutamente inaspettato, onestamente. Un'esperienza indescrivibile, e non siamo ovviamente che all'inizio... Rapido excursus delle ultime 24 ore; per quanto mi riguarda, s'intende: alla vigilia del fatidico giorno, mi sono voluto regalare comunque un'uscita con gli amici, in quel di Pomigliano. Serata tranquillissima: pub, piano-bar, chiacchiere a gogò e afterhour a base di caffè e "testa di moro" (lasciamo perdere...). Tra una risata e l'altra, la cosa si trascina sino alle 4 di mattina, ora in cui varco la soglia di casa. Sebbene stanchissimo e con un fortissimo mal di testa, non riesco a prender sonno; la tensione è troppa e dormire è l'ultimo dei miei pensieri. Così, non mi resta altro da fare che vegliare ad occhi semiaperti, approfittandone per provare e riprovare immaginariamente i pezzi, fin quasi allo sfinimento. Dopo circa 5 ore di agonia, ecco spuntare (sono le 10:30 circa...) la luce del giorno, segno evidente che è tempo di alzarsi e di recarmi all'appuntamento con il resto del gruppo. Be', tralasciando i consueti ritardi e le mille peripezie per raggiungere l'Orto Botanico, giungiamo a destinazione alle 13:45, oltre l'orario prestabilito, naturalmente. Scopriamo così che il contest verrà ospitato da un tanto angusto quanto accogliente cortiletto all'interno della struttura, ma che però, nota più che dolente, tutte le band saranno costrette a fare i conti con un'acustica parecchio approssimativa, oltre che con un impianto appena decente. Per fortuna, prima di cominciare, dopo un intenso conciliabolo in seno all'organizzazione, ci si decide ad andare alla ricerca di un amplificatore per basso, di cui onestamente nessuno avrebbe potuto fare a meno. Problema risolto, pare. Appena dopo pranzo, così, ci comunicano che, considerato il tempo minaccioso, ed il ritardo accumulato nel corso della giornata, non avremo la possibilità di effettuare il sound-check previamente, cosa che faremo una volta saliti sul palco, giusto prima di dare inizio allo spettacolo. Suoneremo per settimi. Di nuovo (per motivi di spazio, questa volta...) tralascio il commento delle band che ci hanno preceduti, tra cui però ce ne sarebbero da segnalare almeno un paio, brillanti e assai originali. Tocca a noi. Finalmente. Adesso, col senno di poi, posso ammettere a me stesso che raramente nella mia vita mi sono sentito tanto sotto pressione come prima di calcare quello stage. Per lunghi attimi ho avuto il cuore che mi batteva a mille, le mani che sgorgavano stille di sudore manco stessero bruciando, e le gambe che tremavano come foglie al vento. Ma l'adrenalina che avevo in corpo si è subito trasformata in energia positiva, e il resto, ecco, è venuto da sé. Com'è andata? Be', che dire?! Siamo stati onorati del primo premio, che ci schiuderà le porte di una vera e propria sala di registrazione; inoltre abbiamo ricevuto i sentiti (perlomeno lo sembravano...) complimenti da parte delle altre band, del pubblico, e dell staff tutto. E' stato un giorno formidabile, uno di quelli che difficilmente si dimenticano. Grazie ragazzi. Davvero.

venerdì 5 settembre 2008

Vielen Dank, Wien!


Una città meravigliosa, indescrivibile, magica, al contempo sobria ed elegante, raffinata; insomma, la città perfetta, se solo non fosse per la presenza pressoché costante di un desolante, avvilente cielo cinereo che quasi ti soffoca il respiro. Non so se, da napoletano avido di sole, potrei viverci a lungo, ma per una settimana non è che si possa andare tanto per il sottile. Ho vissuto giorni fantastici lì, in compagnia di un Cicerone d'eccezione che mi ha guidato per i luoghi più affascinanti di Vienna, svelandomene tutti i suoi più reconditi segreti. Insieme abbiamo visitato il Palazzo di "Schönbrunn", antica residenza reale, che si affaccia trionfante su di un immenso giardino di una bellezza mozzafiato; abbiamo mangiato ciò che di più tipico l'ex capitale dell'Impero Asburgico può offrire: "Kaiserschmarrn" (una sorta di omelette dolce, tagliata a listarelle da cospargersi successivamente con zucchero a velo, accompagnata da una squisita marmellata di prugne), la famigerata "Sachertorte", "Wiener Schnitzel" (molto simile alla nostra scaloppina...) con contorno d'insalata mista, "Gulasch", e poi ancora del delizioso "Apfelstrudel" (Strudel di mele), "Kebab", e chi più ne ha più ne metta; abbiamo visitato la "Staatsoper", dove ogni anno si tiene il concerto di Capodanno, forse l'evento musicale più rilevante dell'intero panorama classico europeo. Si tratta di un edificio dalle proporzioni gigantesche, i cui interni sono rivestiti per molta parte da oro massiccio a 24 carati, con decorazioni neoclassiche da perderci la vista; abbiamo respirato l'atmosfera del "Naschmarkt", un mercato gigantesco dove vi sarà impossibile non trovare ciò che state cercando; abbiamo ammirato da vicino, al "Leopold Museum", le sensazionali opere di Egon Schiele e di Gustav Klimt, uno dei massimi esponenti dell' "art nouveau", protagonista della secessione viennese; abbiamo reso omaggio alla tomba di Mozart (o meglio alla presunta tale...) custodita all'interno del "St. Marx Friedhof"; ci siamo deliziati con lunghe passeggiate attraverso i magnifici parchi che offre la città, abbiamo costeggiato le placide e rigogliose rive del Danubio; insomma, per una settimana mi sono tuffato in un'atmosfera d'altri tempi, riuscendo ad evadere, perlomeno per qualche tempo, dalla solita, squallida, penosa routine giornaliera che costituisce il più gravoso fardello che ciascuno di noi si porta addosso...