domenica 30 marzo 2008

Quel che il 92' toglie, il 92' rende


Stavolta è toccato al Napoli, quando ormai la gara sembrava avviata verso il più scontato dei pareggi, andare in rete in pienissimo recupero. Merito di un duetto Lavezzi-Hamsik da applausi, dopo un'ottima spizzata di testa dell'uomo della provvidenza, di quel "Pampa" Sosa che tante soddisfazioni ha regalato alla squadra azzurra durante tutta la stagione, e che con la sua esperienza ha contributo a rendere ancor più unito e coeso uno spogliatoio già di per sé ben affiatato. Vittoria, dunque, guadagnata sì grazie ad una prodezza personale dei due "ragazzini terribili", fiori all'occhiello del mercato di un Pierpaolo Marino che sembra davvero non sbagliare un colpo, ma anche grazie ad una squadra che, soprattutto davanti al pubblico amico, non smette mai di crederci, spinta dall'urlo dei 50.000 del San Paolo che stasera, per la settima volta su sette posticipi giocati dalla compagine partenopea quest'anno, hanno visto i propri beniamini fare il pieno di punti.

Travaglio: il più raffinato dei comici


In quest'Italietta oramai allo sbando, spremuta fino all'osso da una classe politica di aguzzini, retta da fuorilegge, dominata da logiche malavitose in cui l'informazione sembra aver abbandonato il proprio ruolo originario convertendosi in un poderoso "instrumentum regni" mediante il quale abbindolare le masse con migliaia di menzogne, per fortuna c'è ancora qualcuno che si è mantenuto fedele alla sua missione e che non si è inchinato al "sistema"; si tratta di un famoso giornalista che già da un po' frequenta i salotti di "Annozero", una delle poche oasi superstiti nel desertico panorama televiso d'oggigiorno, e che spopola su YouTube con centinaia di interviste nelle quali provvede a colmare le lacune, o per meglio dire, le voragini informative del Belpaese. Frugando un po' tra l'immensa mole di materiale postato sul più celebre canale di condivisione online del momento, mi sono imbattuto in un filmato, in due "episodi", nel quale si narra una "bella e lunga storia, purtroppo anche vera", quella di tale Silvio Berlusconi e Marcello dell'Utri, "ab origine"; Travaglio, in questi 20 minuti, inscena un monologo esilarante, con una verve umoristica degna del miglior Benigni, che ti fa sbellicare dal ridere, ma che allo stesso tempo ti lascia disgustato, stomacato, quando poi pensi che in fin dei conti si tratta del "tuo" Presidente del Consiglio, di colui che ti governa, di colui che in teoria dovrebbe far rispettare le leggi, e che invece, spudoratamente, è egli stesso il primo ad infrangerle.

venerdì 28 marzo 2008

Quando non resta che l'onore


Alcuni giorni fa ho avuto modo di assistere alla proiezione di "Die Fälscher" ("I Falsari"); la pellicola, premiata quest'anno con il premio Oscar quale miglior film straniero ad Hollywood, narra le vicende di un manipolo di prigionieri ebrei, capeggiati da Salomon Sorowitsch, uno dei più grandi e ricercati falsari del pianeta, che, per sottrarsi alle torture dei nazisti, accetta di partecipare alla loro mega-operazione di sabotaggio internazionale intesa alla produzione, su scala mondiale, di dollari e sterline contraffatte. La compagnia, così, viene internata in un laboratorio fornito di tutto il necessario per la messa in atto del progetto e trattata con ogni riguardo. Nel frattempo, al di fuori della staccionata, le persone continuano a morire, sterminate dalla furia tedesca, provocando le irrefrenabili ire di uno dei protagonisti, stanco di prestare i propri servigi alla causa nazista, che comincia pertanto a boicottare la banda, rovinandone puntualmente gli stampi e distruggendo i macchinari indispensabili per la produzione delle banconote false. Dopo l'ennesimo ritardo di consegna, il generale delle SS responsabile dell'iniziativa perde definitivamente la pazienza e fa fuori Kolja, il più giovane del gruppo, adducendo la motivazione che questi fosse già da tempo gravemente malato. L'avvertimento mette in subbuglio la compagnia nella quale tutti ormai sembrano non poterne più dell'ostinato ostruzionismo di Burger e si dichiarano pronti a sbarazzarsene pur di salvarsi la pelle, ma Sorowitsch, sebbene anch'egli alle strette, non è disposto ad alcun prezzo a tradire l'amico; di lì a poco, provvidenzialmente, arriveranno gli alleati che porranno fine al conflitto, liberando il gruppo dalla propria, concreta, prigionia, ma che soprattutto li affrancheranno dalla detestabile condizione di asservimento e schiavitù morale nella quale erano caduti. "Die Fälscher", a mio avviso, non è soltanto l'ennesimo film sull'olocausto, poiché qui i protagonisti lottano per qualcosa in più che per la propria vita, qualcosa forse di ancora maggior valore: il loro onore, la loro dignità, calpestata dalle angherie naziste e dal cieco odio antisemita, perché è questo ciò che davvero ci rende uomini, ciò che ci nobilita, che ci dà un senso, ciò che in sintesi rende questa vita degna di essere vissuta.

mercoledì 26 marzo 2008

"Tapas", ovvero: l'arte di "spizzicare"


Se vi sarà capitato mai di recarvi in Spagna, non potete non aver sentito parlare, almeno per una volta, delle "tapas", diffusissime in tutta la penisola; in pratica, si tratta di porzioni più o meno abbondanti di qualunque cosa (dalla carne di maiale a quella di vaccino, dall'insalata russa alle uova ripiene...), servite su vassoietti o piccoli piatti di forma generalmente circolare ed accompagnate, immancabilmente, da "picos", una sorta di grissini affusolati, da intervallare tra un boccone e l'altro. Le "tapas" sono l'ideale per i golosi che, come me, desiderano assaggiare pietanze sempre diverse e sperimentare nuovi sapori. In alcune " taperías", è possibile trovare, oltre a quelle solite e tradizionali, deliziose "tapas" preparate con gli ingredienti più disparati, consigliabili per i palati più sofisticati ed esigenti. Il prezzo medio di una porzione oscilla tra 1,00 € e 3,00-4,00 €, variando in base alle dimensioni ed alla tipologia. Le "tapas", in conclusione, sono un modo alternativo e divertente di rifocillarsi ed un'ottima occasione per affacciarsi più da vicino alla variopinta tradizione iberica...

"Semana Santa"




Attualmente (dal settembre scorso…) sono di stanza a Siviglia, splendida e calorosa capitale dell’Andalusia, per il mio anno “Erasmus”. Qui si è appena tenuta una delle manifestazioni più spettacolari cui abbia mai avuto la possibilità di prender parte: la “Semana Santa” (“Settimana Santa”): una sfilata di lussureggianti carrozzoni votivi, con tanto di accompagnamento sonoro e olfattivo (penetrante ed a tratti nauseante odore d’incenso…) che ha letteralmente congestionato il cuore della città a partire da lunedì 17 fino alle prime ore dell’alba di ieri, e che al solo, imperioso passaggio, provocava la commozione e la meraviglia di migliaia di sivigliani e turisti estasiati. Sebbene si possa facilmente giudicare l’evento come un’eccessiva e parecchio affettata ostentazione di quella religiosità tipicamente meridionale e di medio-bassa cultura, l’atmosfera che si è respirata in questi giorni è stata davvero speciale; è come se Siviglia intera fosse stata catapultata indietro di due millenni, ai tempi dei romani e della crocifissione di Cristo: i costumi dei penitenti che, rigorosamente in tunica e col volto coperto, precedevano ciascuno dei “pasos” che imperversavano per le vie del centro, i lamenti dei “saeteros” (gente del popolo che canta le proprie pene al passaggio della vergine...), le trionfanti marce con cui le bande ritmavano l’incedere di ciascuno dei barrocci, ci hanno immersi in un clima di intenso misticismo e meditazione. Pur non approvando questo genere di spettacoli, non si può fare a meno di restare profondamente colpiti di fronte alla grandiosità ed alla magnificenza di questa cerimonia. Quindi, se vi trovate a passare da queste parti, durante questo periodo dell’anno, dateci un’occhiata…


Di seguito il video che un paio di amici hanno inserito su YouTube:

Che soddisfazione...

Finalmente, anch'io ho il mio "Blog personale"; l'essere assolutamente negato in fatto di computer e tecnologie varie ha ritardato di molto l'"uscita al pubblico" di un progetto che in realtà avevo in mente già da tempo, ma che la mia congenita pigrizia e la sopramenzionata inettitudine informatica hanno posticipato di un bel po': quello, cioè, di crearmi uno spazio sulla rete nel quale poter condividere, con chiunque ne abbia voglia, emozioni, scoperte, opinioni, esperienze di vario genere, insomma tutto ciò che la vita ci offre quotidianamente e che spesso sentiamo il profondo bisogno di raccontare. Sarà come un libro aperto sulla mia esistenza, un personalissimo confessore al quale svelare angosce, turbamenti, così come gioie e piccole grandi conquiste; sarà il mio muro del pianto, il mio rifugio segreto, la mia valvola di sfogo, il mio luogo di svago. Ovviamente non vi parlerò esclusivamente del sottoscritto; la mia vita non è ahimè talmente interessante da poter reggere da sola la scena; scriverò di tutto: delle mie passioni sportive, di politica e antropologia, del mio imperituro amore per l'Arte, di quello sempre vivo per per la "dea musica", di quello intramontabile per la letteratura, di quello infine riscoperto per il mio Paese, per la mia città, la dolce Partenope, che, sebbene dilaniata e scossa dalle vicissitudini che tutti noi ben conosciamo, continua ad essere la "più bella sirena del Mediterraneo".
Bene, cominciamo, allora!