lunedì 12 luglio 2010

Casini di Governo


Pier

Penso a te
al posto di Scajola se vuoi
o al Ministero dell’Interno
con quel Maroni è ormai un inferno
triste…

Penso a te
ricordo si rideva tra noi
di quel Tremonti giù in piscina
di quella sua erre moscia stvana
tviste…

Pier ti ho invitato
a questa cena e tu
tu abbassi gli occhi
non rispondi e poi
non ci stai

Scusami
se ti ho disconosciuto però
sotto il trucco avevo annaffiatoi
non mi arrendo a stare senza i tuoi
senti…

Pier sono grande
l'ho capito sai
io ti rispetto torna dai con noi
tu che puoi
Su Presidente
l'ho capito sai
un vecchio amore non si scorda mai
lo vedrai.

sabato 10 luglio 2010

La classe non è acqua


Avviso alla cittadinanza: per chi, in seguito al nostro report del 24 giugno scorso, si fosse recato giovedì di buon'ora in Sala Consiliare al solo scopo di farsi due risate a buon mercato, be', ecco, avrà forse, e di questo ci scusiamo accoratamente, sperimentato un'amara, cocente delusione. All'Ordine del Giorno, stavolta, la tematica dell'"acqua pubblica", così come ereditato dall'incontro precedente.

La seduta ha inizio con la rituale oretta e spiccioli di differimento, naturalmente, ma oramai, converrete, ci siamo più che abituati. Conta dei presenti (le poltrone vuote, come prevedibile, quasi tutte d'opposizione), introduzione cerimoniale, un paio di richiami al silenzio, ciak. A questo punto la maggioranza prende la parola nella persona del consiglier Carbone, il più giovane della combriccola, al quale spetta l'onere di presentare l'argomento in questione, cosa che, seppur tra mille disavventure lessico-grammaticali, felicemente avviene. Da lì in poi, sorpresa delle sorprese, il solito cancan di accuse al Sindaco, repliche e controrepliche di un film già visto. Improvvisamente, però, raffreddatisi i bollenti spirti, il "clima d'odio" dominante è sostituito in maniera del tutto inaspettata da un'estemporanea disposizione al dialogo, alla condivisione, alla trasversalità. Quest'oggi niente farsa tragicomica, dunque, bensì una strana, rivisitata versione dell'elegia amorosa di boccaccesca memoria, una stravagante "liturgia del volemose bene", come qualcuno l'ha brillantemente battezzata. E ce semo voluti tanto bene, pensate, da meritare finanche una convocazione al tavolo delle decisioni. Una rappresentante del Comitato Cittadino, pertanto, l'ineffabile Consiglia Salvio, ha avuto infatti la possibilità di portare all'attenzione del Consiglio le istanze della popolazione avversa al processo di privatizzazione del servizio idrico attualmente in atto, ricavandone, dopo una ventina di minuti di illuminante conciliabolo, una magnifica promessa: l'acqua è un bene pubblico, un diritto inalienabile, indispensabile, indivisibile per qualsiasi essere umano; l'Amministrazione, perciò, superando le tradizionali barriere politiche, s'impegna fermamente ad affermare tale diritto intervenendo sullo Statuto Comunale perché l' "oro blu" cessi di essere fonte privilegiata di lucro e speculazione economica.

Una magnifica promessa, dicevamo, ma le promesse, si sa, non tolgono la sete.