venerdì 13 giugno 2008

Tutti per uno, uno per tutti!


Ormai è quasi fatta: il provvedimento sulle intercettazioni telefoniche è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e, salvo novità dell'ultim'ora, sarà presto legge. Per l'ennesima volta, il nostro caro Presidente è riuscito a far passare per urgente e necessaria alla comunità un'esigenza che lui solo sente, privando la Magistratura di uno degli strumenti più efficaci e redditizi che finora avevano consentito di scoprire i numerosi intrighi e le molteplici malefatte dell'attuale, balorda classe politica italiana. Tutto questo, ovviamente, senza interpellare l'elettorato, senza sapere, o meglio senza voler sapere, cosa in realtà pensano i cittadini a riguardo, perché lui lo sa già cos'è che vogliamo, conosce perfettamente le nostre angosce, le nostre preoccupazioni, sa benissimo quali siano le nostre priorità, forse anche meglio di noi stessi, perché lui è come un sapiente, illuminato psicologo con in mano la panacea di tutti i mali.
Purtroppo, invece, la verità è un'altra: si tratta, ahinoi, dell'ennesima legge ad personam, messa in piedi frettolosamente per salvarsi la pellaccia, per continuare indisturbato a salvaguardare i propri interessi e quelli dei suoi più stretti collaboratori, come al solito a solo ed unico svantaggio della cittadinanza. Nel suo libro "Benvenuti in Italia", Daniele Luttazzi scriveva (cito a memoria...): "tutto quello che fa Berlusconi viene prima o poi consentito dalla legge; speriamo che presto si faccia una canna, allora".

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